Tra Le nuvole
              
              di Natalia Aspesi
              
              
              
              
             
             
            In Italia 2.600mila, in Europa 4.600mila, negli Stati Uniti più   di 15 milioni: individui diventati numeri, gente che lavorava e che è diventata   un esubero, un sovrappiù; disoccupati, licenziati, anzi, da noi ' licenziati   invisibili' come li definisce Ilvo Diamanti, in quanto notizia irrilevante e   antipatica per la nostra televisione obbligata all' ottimismo ottuso.
                
                Uno dei   tanti meriti di quel gran bel film, intelligente, divertente, amaro e   massimamente attuale che è Tra le nuvole (Golden Globe per la sceneggiatura,   troppo poco), del geniale regista Jason Reitman (quello del cinico Thank you for   smoking e del dolcissimo Juno ), è di aver scelto un gruppo di licenziati veri   di S. Louis e di Detroit nel momento in cui viene loro comunicato, ad uno ad   uno, all' improvviso, "Il suo posto non è più disponibile, raccolga le sue cose   e se ne vada". 
                
                Facce di ogni età che trasecolano, sguardi che si perdono   pensando ai figli, alle cambiali, all' assicurazione sanitaria, alla fine di   tutto; chi piange, chi ammutolisce, chi grida, chi si arrabbia, chi insulta, chi   non ci crede, chi minaccia il suicidio: uomini e donne che non sono più nessuno,   in America, dove per i licenziamenti vige la regola "at will", a piacimento, gli   ammortizzatori sociali sono inesistentie perdendo il lavoro si perde tutto,   anche la dignità. George Clooney, mai così bravo e mai così irresistibile, è un   tagliatore di teste di gran talento, un commesso viaggiatore della disperazione   altrui, che gira l' America per dedicarsi a quel lavoro sporco che le aziende si   vergognano di fare: arriva elegante, veloce, bello, ed è come l' angelo della   morte. 
                
                Si installa ogni volta in una scrivania diversae sorridendo paterno,   addirittura tenero, mai sbrigativo, accoglie apparentemente commosso la   devastazione umana che si alterna davanti a lui, esercita con grande   professionalità il suo mestiere di job-killer in affitto, tenendo poi corsi per   spiegare a quei poveretti disperati e sfiniti quale grande opportunità sarà per   loro essersi liberati dal giogo dello stipendio fisso.
                
                Il personaggio di George   Clooney incarna i massimi guasti di un capitalismo senz' anima, di una cultura   contemporanea che privilegia l' irresponsabilità e l' egoismo. Ancora più   impressionante della sua professione, è la vita che ha scelto e che gli piace: a   45 anni non ha famiglia, non ha legami, non ha una casa, il che gli fa credere   di essere libero e senza problemi. 
                
                Adora il suo stile di vita che consiste nel   volare in business class 322 giorni l' anno, nel cambiare ogni giorno orrendi   executive hotel, nel non fare code negli aeroporti, nell' accumulare carte   privilegiate: il suo sogno, raggiungere i dieci milioni di punti come frequent   flyer per entrare nel più esclusivo dei club assurdi. "Questo è il nostro   momento!", gli grida il capo, entusiasta dell' approfondirsi della crisi   economica che porterà altri proficui licenziamenti di massa.
                
                Ma i tempi sono   grami per tutti e infatti negli uffici di Clooney arriva una neolaureanda severa (la deliziosa Anna Kendrick) che propone di ottimizzare il lavoro: basta viaggi,   basta aerei, basta alberghi, sarà molto meno dispendioso di tempo e denaro   licenziare ovunque, da Kansas City a San Francisco, direttamente dalla sede di   Omaha in videoconferenza. La vita meravigliosa di Cloney è minacciata proprio   nel momento in cui tra un aereo e l' altro ha incontrato una bella signora   sensuale e disponibile che fa la sua stessa vita vagabonda e accumula come lui   tessere privilegiate.
                
                Il loro rapporto apparentemente casuale e disimpegnato dà   luce a tutto il film (lei à la seducente Vera Farmiga), tra sesso e gioco,   intelligenza ed eleganza: al telefono, per mail, con incontri reali molto   soddisfacenti quando il lavoro li porta nella stessa città. Tra la ragazzina   Kendrick e la donna Formiga, brilla quest' ultima per sapienza femminile e   inafferabilità misteriosa: è di quelle che non chiedono nulla, anzi quando lui   starebbe per chiedere, lei si fa reticente. 
                La vita non è un' evasione, l' amore   non è una parentesi, almeno per uno dei due: o per tutti e due. 
                
              Le scene degli   aeroporti paiono fiabesche, in tempi in cui la paura del terrorismo ha reso   faticosi, interminabili, insopportabili tutti gli inevitabili controlli e le   interminabili code: si prova invidia per quel Clooney che solo mesi fa, con un   solo gesto di una sola carta speciale, passa veloce dalle barriere vip salutato   dalle hostess grate di un suo sorriso; e che conosce tutte le regole per evitare   code sbagliate con la sua valigetta a mano che contiene tutto il suo mondo. Mai   dove ci sono bambini, perché fanno casino, mai dove ci sono i vecchi, perché   hanno ossa di metallo e chiodi e nel corpo, scegliere sempre gli asiatici, che   portando i mocassini, non perdono un secondo a togliersi le scarpe. 
            
               
              Da Repubblica del 20-01-10